I principi delle BPL si applicano ai Centri di Saggio, cioè a tutti quei laboratori (pubblici e privati), istituti di ricerca, centri che effettuano studi, mediante prove non cliniche, volti a produrre dati sperimentali concernenti le proprietà e/o la pericolosità per la salute umana, gli animali e l’ambiente di sostanze e preparati chimici. Seguire la BPL assicura che la valutazione della sicurezza di una sostanza chimica sia basata su dati di sufficiente qualità, rigore, riproducibilità e che tali dati possano essere utilizzati a fini regolatori. La Buona Pratica di Laboratorio (BPL) è uno schema di qualità sul processo organizzativo e le condizioni in cui gli studi non clinici vengono programmati, eseguiti, controllati, registrati, riportati ed archiviati.
La Quality Assurance è un concetto fondamentale per le industrie chimico-farmaceutiche in quanto le norme di buona fabbricazione e le buone pratiche dei loro laboratori prevedono che il titolare di una autorizzazione alla fabbricazione di medicinali disponga di un sistema di assicurazione della qualità. In Italia, la legge prevede che responsabile sia il direttore tecnico, che risponde al Ministero della Sanità, ma che non può assumersi tutte le responsabilità della Quality Assurance per ragioni di evidenti conflitti di interesse. Una formazione di Quality Assurance nel complesso giustifica che il lotto di medicinali prodotto abbia i requisiti richiesti per poter essere immesso sul mercato, verificando tutti i documenti e i risultati che devono essere conformi alle specifiche.
Il corso di propone identificare analogie e discrepanze tra i requisiti per le certificazioni BLP con i requisiti per i laboratori GMP Cap 6 per produzione farmaceutica.